Conosci le differenze tra biodegradabile e compostabile?
Partiamo da PLA (acronimo di Acido Polilattico) è una delle principali e più diffuse plastiche biodegradabili.
Materiale PLA cos'è? Da un punto di vista chimico si tratta di un polimero termoplastico, per essere precisi un poliestere, derivato dalla condensazione dell’acido lattico.
Avete presente quando, dopo una lunga corsa fuori allenamento vi fanno male le gambe per due giorni?
Ecco quello è l’acido lattico, un prodotto chimico che produciamo anche noi esseri umani.
Niente paura però! L’acido lattico che viene usato per le stoviglie biodegradabili non viene estratto dalle gambe di atleti stanchi ma dal mais, dalla barbabietola da zucchero e altre piante.
PLA acido polilattico, un materiale ideale per la riduzione della Co2
La gran parte degli studi sul ciclo della vita del PLA acido polilattico ha scoperto che è possibile ottenere una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra sostituendo le materie plastiche di origine inorganica con bioplastiche ottenute da materie prime rinnovabili, evitando rifiuti e danni agli organismi marini. Ma quindi cos'è una bioplastica? La bioplastica è un materiale molto simile alla plastica per aspetto, ma che può essere biodegradabile e compostabile, oppure realizzato a partire da altri materiali di origine organica, oppure ancora con entrambe le caratteristiche.
Il packaging di origine petrolchimico e PLA acido polilattico, facciamo un serio confronto su pregi e difetti
L'imballaggio alimentare è una parte importante della tecnologia alimentare poichè è coinvolto nella protezione e nella conservazione di tutti i tipi di alimenti.
A causa dello sviluppo economico, le materie plastiche petrolchimiche sono state ampiamente utilizzate come materiale d'imballaggio a causa delle loro buone proprietà di barriera nei confronti di ossigeno, composti aromatici e della proprietà di elasticità alla trazione e della resistenza agli strappi.
Questi vantaggi dovuti all'uso di plastica però hanno molti svantaggi, come la velocità di trasmissione del vapore acqueo e infine, ma non ultimo, il principale problema della plastica inorganica è che non è biodegradabile, provocando un serio inquinamento ambientale.
Tenendo conto della propria natura non ecosostenibile e del problema conseguente dello smaltimento dei rifiuti finalmente è nato un nuovo concetto di utilizzo di plastiche responsabili.
Il PLA acido polilattico di origine rinnovabile sono compostabili o degradabili dall'azione enzimatica dei microrganismi.
L'uso di materiali di origine biologica ottenuti attraverso fermentazioni microbiche, amido di mais e cellulosa ha portato negli ultimi anni ai loro straordinari usi innovativi nell'imballaggio alimentare.
Ecco alcuni esempi:
"È un perdente nato: gli sono morti i fiori di plastica."
Caratteristiche del PLA
Il polimero PLA viene prodotto dalla società NatureWorks sotto forma del materiale Ingeo che viene commercializzato in diverse tipologie (forma plastica, fibre, pellicola, ecc…) così da adattarsi a svariati usi.
I campi di applicazione di questo materiale sono moltissimi:
• Stampanti 3d: filamenti per il processo di estrusione
• Stoviglie monouso
• Agricoltura: tessuti per i terreni, vasi, ecc..
• Igiene e salute
• Prodotti per la casa: giocattoli, borse riutilizzabili, sacchetti per l’immondizia ecc...
Per quanto riguarda le caratteristiche meccaniche, possiamo considerarle analoghe a quelle già citate per la plastica, ma con il vantaggio di un materiale biodegradabile e completamente compostabile.
Ma il PLA è tossico? No, non si tratta di un materiale tossico se ingerito. In quanto biodegradabile e compostabile, inoltre non è tossico per l'ambiente.
Nel campo della ristorazione collettiva e del food packaging il PLA rispetto ad altri materiali simili è più economico e più eco-sostenibile, in termini di C02 prodotta, ma non è adatto a tutti gli usi.
Vediamo perché.
Come si utilizza il PLA nel settore food
La caratteristica principale del PLA acido polilattico è la bassa temperatura di fusione, all’incirca in 60°C.
Questa proprietà lo rende facilmente lavorabile ma anche inadatto ad ospitare bevande e alimenti molto caldi. Per sicurezza non dovrebbe essere usato con alimenti con temperature superiori ai 45°C.
Se provate a versare una zuppa in una ciotola di PLA acido polilattico questa si fonderà in pochi minuti. Per alimenti caldi vi consigliamo il CPLA, la polpa di cellulosa, la canna da zucchero o il Mater-Bi.
Il PLA è perfetto, anzi è consigliatissimo, per tutte le bevande e cibi freddi o che possono essere consumati a temperatura ambiente, non solo perché è più economico ma anche perché è facilmente compostabile.
Come smaltire i rifiuti in PLA
Ma quindi il PLA dove si butta? I bicchieri e i contenitori per alimenti in PLA acido polilattico possono essere gettati nella frazione umida perché sono biodegradabili e compostabili nel rispetto della norma Europea 13432.
La condizione ideale per trattare questa tipologia di rifiuti sarebbe quella creata da un compostatore che crea un ambiente con temperature di 60°C così che un piccolo bicchierino in PLA acido polilattico possa decomporsi completamente in 45 giorni circa.
Una bella differenza rispetto ai tempi di degradazione della plastica derivata dal petrolio, non vi pare?
E dopo tutti questi tecnicismi, qualche curiosità.
Si può ricavare plastica dal latte? La domanda, che sembrerebbe assurda a prima vista, in realtà si riferisce a un recente progetto portato avanti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Si è scoperto che, a partire dal siero di latte che residua dall'industria casearia, si possono ricavare delle bioplastiche. Così anche del latte non si butta via niente.
Ci sono modi per trasformare la plastica in materiale organico? Certamente, il batterio Ideonella sakaiensis è stato il primo microrganismo che si è scoperto essere in grado di digerire completamente la plastica. Ma quanti ne servirebbero per digerire tutta la plastica presente sul pianeta?
Infine, la latta è più ecosostenibile della plastica? Il vantaggio della latta è che si può riciclare pressochè all'infinito. Al contrario, la plastica non sempre si può riciclare e a ogni fase di riciclaggio perde di qualità. Quindi sì, decisamente la latta è più ecosostenibile della plastica.